Di fatto si tratta di questo, di due mondi vicini (geograficamente parlando) ma distanti anni luce.
Questa distanza è così grande da rendere, nella stragrande maggioranza dei casi, la comunicazione tra questi due mondi impossibile, anche quando nessuno dei due interlocutori parte prevenuto o maldisposto.
Questa mancanza di comunicazione rappresenta un problema vero e significativo, in particolare per il vegano che spesso vive incompreso e quindi frustrato. Che piaccia o no i temi che stanno a cuore al vegano non sono soltanto gli animaletti pucciosi ma in generale il rispetto di tutto e di tutti: persone, ambiente, animali, risorse naturali, eccetera. Va da se che questi temi così importanti meriterebbero una discussione seria, fatta di valutazioni attente e critiche invece che mosse da atteggiamenti faziosi e idioti paragonabili al tifo da stadio. Ma tant’è, nella maggior parte dei casi onnivoro e vegano comunicano pacificamente per 3-4 minuti, poi parte lo scontro.
Proverò in questo post ad analizzare il perché di questo problema.
LE PARTI
Analizziamo il contesto psicologico e sociale di entrambe le parti in gioco:
Il vegano
Diciamo la verità, spesso il vegano è intollerante. Ho detto “spesso”, non “sempre” e io appartengo a quelli intolleranti e incazzosi per default. I motivi sono piuttosto facili da comprendere.
– Il vegano è una persona mediamente più empatica e sensibile (certamente più di un onnivoro) che vive con la costante sensazione di vivere in un mondo violento e ingiusto. Ha sempre stampate nella testa immagini di animali appesi a testa in giù con la gola squarciata che grondano litri di sangue ancora coscienti. Quanti di voi onnivori sono rimasti scioccati da immagini cruente viste in incidenti stradali o in TV provenienti da paesi dove c’è la guerra? Quelle immagini o quelle sequenze che per qualche motivo vi hanno segnati per sempre e per sempre staranno con voi, che lo vogliate o meno. Questo, per un vegano, spesso accade anche quando vede un agnello sgozzato e non solo alla vista di un bambino caduto sotto le bombe di un bombardamento. Entrambi questi fatti sono terribili, ingiusti, strazianti, crudeli, inutili ed evitabili.
– Il vegano vive in un mondo dove trovare del cibo adeguato è mediamente più difficile di quanto non lo sia per chi mangia qualsiasi cosa. E’ vero (e questo stampatevelo bene nella testa) che un bel piatto di pasta al pomodoro (o un risotto) e delle verdure di contorno sono un pranzo facile, veloce, economico e che si dovrebbe trovare ovunque ma purtroppo la realtà dei fatti è diversa.
Nel mondo reale ogni pietanza viene “arricchita” (io preferisco “deturpata”) da cose come burro, formaggio, pezzi di animali morti, rendendo di fatto il vegano costretto a fare tremila domande di fronte a un semplice piatto di pasta al pomodoro:
“C’è il burro”?
“C’è dentro il formaggio”?
“Avete usato il dado di carne?”
e così via, con l’interlocutore stordito che si chiede se l’avventore di turno sia semplicemente intollerante a qualche sostanza misteriosa o semplicemente maniaco ossessivo-compulsivo.
“No, sono vegano, l’intolleranza ce l’ho nei confronti degli idioti come te”. Questo è il pensiero che spesso mi attraversa quando devo fare tutte queste domande, lo confesso.
– Il vegano è costantemente al centro delle “attenzioni” dell’onnivoro che non capisce e non condivide la sua scelta e preferisce irriderlo dandogli dell’estremista, del maniaco e di pensare soltanto alle cose superficiali quando, nei fatti, queste sono le cose più importanti di cui parlare. Già, perché occuparsi della salvaguardia del proprio pianeta è la cosa più importante di cui parlare visto che abbiamo solo questo. Ebbene essere irrisi in questo contesto fa incazzare e molto.
– Spesso il vegano vive la propria vita sotto lo stesso tetto di un onnivoro che lo ostacola. Madri, fratelli, figli diventano quotidiane opportunità di scontro laddove invece si vorrebbe trovare soltanto amore, rispetto e serenità.
– Vede proiettate su di se le colpe di altri quando discute delle sue scelte. In una tipica discussione con un onnivoro escono concetti come questi:
“Così ti ammalerai!” – La realtà dei fatti è che ormai centinaia di studi scientifici hanno provato, senza timore di smentite, che un regime alimentare esclusivamente vegetale, ben pianificato e bilanciato, è la migliore alimentazione possibile e che chi è destinato ad ammalarsi prima e delle peggiori malattie, è chi consuma carne, latte, derivati.
“Il tuo cibo è troppo costoso e segui soltanto una moda” – Di fatto la cucina vegana è povera per definizione. Pasta, riso, legumi, frutta, verdura sono i cibi del contadino ed è ciò che mangiamo. E’ vero, anche noi abbiamo cibi elaborati e costosi, ma anche voi avete il caviale, le ostriche e un sacco di altre costosissime schifezze. Mediamente costa meno, molto meno mangiare da vegano.
“Pensi soltanto agli animali e per le cose importanti, come la violenza sui bambini e le donne, non fai nulla.” – La realtà è che anche l’onnivoro di turno non fa nulla in difesa dei bambini e delle donne e pensa semplicemente che spostando l’attenzione della discussione su problemi diversi, più importanti, annulli gli argomenti del proprio avversario.
E così via… avrei centinaia di esempi come questo.
Questo è mediamente il contesto sociale del vegano, non c’è quindi da stupirsi se alla terza/quarta cazzata che sente all’interno dello stesso discorso sbotti.
L’onnivoro
L’onnivoro medio vive su un’isola felice, un’isola abitata da 4 miliardi di anestetizzati uguali a lui ed ecco perché si scontra verbalmente con il vegano:
“4 miliardi di persone non possono sbagliarsi” – Trascurando il fatto che le popolazioni al mondo più longeve e meno ammalate sono quelle vegetariane o che comunque fanno un uso molto ridotto di prodotti animali.
“L’uomo delle caverne mangiava la carne” – Siamo nel 2015 e non nel paleolitico. Parliamo di uomini che non avendo a disposizione tutto ciò che abbiamo oggi, sono sopravvissuti adattandosi a ciò che avevano di disponibile.
“Ma l’uomo è onnivoro ed ha i canini” – Ogni volta che sento questa idiozia mi viene voglia di pestare chi ho di fronte. Il primo ominide è comparso su questo fottuto pianeta 20 milioni di anni fa ma il primo in grado di utilizzare strumenti fu l’Homo Abilis risalente a circa 2 milioni di anni fa. Gli atri 18 milioni di anni di cosa si è nutrito? Aria? Vorrei che qualcuno mi facesse vedere come a mani nude e con quei portentosi canini possa catturare, uccidere e mangiare un coniglio. Ho detto un coniglio, non una mucca o un maiale ma un coniglio.
– L’onnivoro medio arriva da un periodo storico dove la nonna 80enne che ha visto la guerra e ha fatto la fame, gli ha insegnato (prima direttamente e poi attraverso la mamma) che la carne fa bene ed è indispensabile per crescere sani e forti, non curante del fatto che ormai qualche milione di vegani nel mondo cresce sano, forte e in perfetta salute.
– Se non mangi la carne ti mancano le proteine, il ferro, il calcio, la vitamina D, B12, C1P8, Ric&Gian, Gianni & Pinotto, Inter-Milan 2-2, ecc. ecc. Una mostruosa montagna di cazzate basate su interessi economici, falsi miti, erronee credenze popolari. Siamo tutti qua, vivi e in perfetta salute a dimostrarvelo ogni giorno.
– Ci sono un sacco di medici/nutrizionisti come il “mitico” Prof. Calabrese o Andrea Ghiselli di Danone che dicono il contrario. Purtroppo è così ma è soltanto una pericolosa commistione di “ignoranza, interessi e stupidità”, per citare il prof. Berrino.
E’ evidente che crescendo circondato da tutte queste “certezze” consolidate negli anni il vegano estremista e invasato appaia come ridicolo se non addirittura pericoloso.
Ecco quindi servito il delitto perfetto. Far comunicare con successo questi due soggetti è davvero difficile, improbabile, quasi sempre impossibile. Perché avvenga un dialogo costruttivo e positivo in questo contesto devono esserci due persone intelligenti, due menti aperte….
Ho detto due, parlo anche con te, maledetto vegano estremista! Ricorda che anche tu hai abitato l’isola felice dell’onnivoro, ricorda chi o cosa ti hanno fatto scattare la molla, cerca la leva giusta nel tuo interlocutore, vedi se c’è uno spiraglio e se lo trovi, buttati dentro cuore, mani e piedi!
Se invece non lo trovi e ti senti dire per l’ennesima volta “Ma tu hai lo smartphone” o “Ma anche le piante soffrono”, beh allora un bel vaffanculo non solo è autorizzato ma vivamente incoraggiato.
E tu invece, se sei onnivoro e sei arrivato fin quaggiù a leggere (sarebbe un bel traguardo) ti invito a riflettere e a provare a staccarti dai soliti luoghi comuni e dalle vecchie e comode abitudini. Prova ad ascoltare pacificamente, forse potrai capire cose che fino a ieri non sapevi. Per esempio, sappi che non esistono le mucche-che-se-non-le-mungi-cazzo-esplodono. Le mucche fanno il latte come tutti i mammiferi, ovvero se hanno un cucciolo da allattare.
Lo so che il salame è buono e so anche che cambiare è difficile e faticoso ma prova a non vedere nel vegano un mostro a 12 teste. Stai sereno, se non condividi nulla del suo pensiero lui continuerà a seguire le sue abitudini e tu le tue, il solo fatto che stia parlando con te non significa che ti voglia mangiare. Ricordi? Lui mangia solo erba!